In questo sarà possibile ammirare molti particolari reperti archeologici e meravigliosi percorsi, accessibili anche a persone in sedia a rotelle. Un imponente portale in pietra lavica introduce alla grande corte centrale, dominata da tre logge ad arcate, con ampie scalinate che conducono al primo e al secondo piano. Qui le sale sono decorate da un artista di scuola napoletana con soggetti sacri, finte architetture, composizioni floreali, scene di sapore arcadico, riproduzioni di arazzi e di preziosi marmi policromi. Agli inizi del Novecento, su commissione della famiglia S. Cozzolino decora i soffitti di alcune sale con ninfe e angeli.
Il Museo con le sue collezioni racconta la storia della Valle del Sarno dal Neolitico al Medioevo. La fertilità del suolo e l’abbondanza di acqua hanno attratto l’uomo sin dal IV millennio. Alla seconda metà del IX sec. a.C. risalgono le ricchissime sepolture maschili con vasi, rasoi, fibule e armi. Dalla metà dell’VIII sec. i defunti di rango sono accompagnati da vasi importati dalle colonie greche di Pithekoussai e Cuma. Le donne indossano diademi, orecchini, collane di ambra e pasta vitrea, pendagli con scarabei, bracciali e anelli.